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Market review n.21 2019

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Le maggiori economie internazionali sono ancora in calo e i recenti dati offerti agli investitori hanno contribuito ad aumentare le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale. I segnali sui timori di recessione sono ancora contradditori, pur tuttavia, nonostante tutte le controversie geopolitiche e commerciali emerse durante tutto il 2019,  occorre prender atto che fino ad oggi da inizio anno i rendimenti sono stati positivi in tutte le principali asset class.
In questo contesto generale, la crescita del PIL cinese si è ulteriormente attenuata nel terzo trimestre al ritmo più lento degli ultimi decenni, mentre i dati del PIL dell’Eurozona nel terzo trimestre hanno mostrato che l’economia della regione è cresciuta dello 0,2% durante il trimestre. I dati sul sentiment di ottobre della Cina e dell’Eurozona suggeriscono che entrambe le economie potrebbero aver perso ulteriore slancio verso il quarto trimestre, un segnale poco incoraggiante. La Banca Centrale Europea (BCE) non ha apportato modifiche alla politica monetaria nella riunione di ottobre, la riunione finale di Mario Draghi. Tuttavia, ci si aspetta che la banca centrale riduca i tassi di ulteriori 10 punti base nella riunione di dicembre, la prima per la neo-presidente della BCE Christine Lagarde, dato che la crescita e l’inflazione continuano a languire nell’Eurozona. Nel frattempo, la Bank of Canada ha fatto un sottile accenno che potrebbe ridurre i tassi, e anche in questo ci si aspetta che alla fine porterà ad un taglio di 25 punti base a dicembre.
Negli Stati Uniti i timori di un’imminente recessione si sono attenuati ora che la Federal Reserve ha tagliato tre volte il tasso dei fondi federali e la curva dei rendimenti è di nuovo in salita. La Fed ha dimostrato che farà tutto il necessario per compensare i venti contrari alla crescita economica globale più lenta e alla continua incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti. Mentre i dati del settore manifatturiero rimangono deboli, i dati macroeconomici complessivi hanno continuato ad essere leggermente migliori del previsto, con una forte crescita dell’occupazione e un PIL reale in crescita dell’1,9% nel terzo trimestre. Inoltre, le revisioni dei dati precedentemente riportati sono state per lo più al rialzo.

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