Il Fintech è una risorsa essenziale per la crescita del comparto finanziario italiano. In che modo vecchie e nuove realtà possono dialogare in modo efficace?
Le tecnologie digitali stanno letteralmente stravolgendo il mondo dei servizi finanziari. L’automazione delle procedure e la sostituzione delle filiali fisiche con canali diretti sono solo gli aspetti più visibili. Si arricchiscono profondamente i servizi che possono essere forniti a imprese e famiglie, diventano enormemente più potenti gli strumenti di valutazione e monitoraggio del credito e degli investimenti. Entrano nuovi concorrenti potenti da molti altri settori: perché Amazon che sa tutto dei suoi merchant non dovrebbe anche far loro credito? Le Fintech saranno un potente acceleratore di innovazione: alcune riusciranno a costruirsi vantaggi competitivi e massa critica per svilupparsi nel tempo, molte altre no. La combinazione vincente sarà tra banche disegnate da zero sui nuovi paradigmi – come illimity – e Fintech particolarmente innovative.
Come commenta il rialzo dello spread tenendo conto che con la Grecia il differenziale si è praticamente azzerato?
Si sta accumulando troppa incertezza intorno al nostro Paese: dati economici negativi, non chiarezza in tante politiche pubbliche, contenzioso crescente con la UE, prospettiva di elezioni politiche a breve dall’esito incerto. Fa naturalmente impressione vedere i nostri spread vicini a quelli greci, ma non deve sorprendere malgrado la maggior forza e il maggior potenziale della nostra economia. La Grecia ha completato un percorso durissimo e virtuoso in molti campi e rivede la possibilità di riavviare la crescita. Le elezioni greche ormai dietro l’angolo vedono favorita una forza liberale ed attenta all’economia e all’Europa. A differenza di altri momenti, il nostro spread dipende solo da noi e dalla credibilità che sapremo dimostrare.
Un suo commento a pochi giorni dalle elezioni europee sulla fiducia e credibilità nei confronti dell’Italia.
Fino a quando rimarrà l’attuale livello di incertezza nelle politiche pubbliche, gran parte degli investitori internazionali guarderanno all’Italia con particolare prudenza. Ma l’attuale clima di incertezza frena anche gli investimenti delle imprese italiane. Detto questo, il nostro Paese rimane una delle prime economie del mondo e molti settori della nostra economia non sono secondi a nessuno. La disponibilità a investire in Italia non è venuta meno, quando ne esistono le condizioni e l’ho potuta sperimentare io stesso con illimity nel corso dello scorso anno. Una startup come la nostra in un settore apparentemente maturo, ma in realtà in corso di rivoluzionamento, come quello bancario ha raccolto quasi 600 milioni di euro sui principali mercati in poche settimane.
Illimity è stata citata come Case History di successo al Microsoft Innovation Summit presso l’Università Bocconi di Milano. Ci parli di questa partnership innovativa.
Abbiamo costruito una banca strutturalmente di nuova generazione e Microsoft ha voluto sottolineare che si tratta del primo caso di banca completamente on cloud in Italia e una delle primissime in Europa. Questo infrastruttura unitamente a una architettura totalmente digitale e modulare in tutte le sue componenti evita il rischio di avere legacy sia oggi che in futuro e permette tempi di risposta molto veloci e costi di integrazione molto più bassi che in passato. Noi ci occupiamo di Medie e Piccole Imprese con potenziale ancora inespresso o con valori ancora recuperabili e la possibilità di combinare competenze specialistiche bancarie, industriali e analitiche è fondamentale.