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L’Unione può cambiare Intervista a Cristina Finocchi Mahne, Consigliere di Amministrazione e Presidente di comitati endoconsiliari di società quotate, Adjunct Professor Università Cattolica

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Questa emergenza rinforzerà o indebolirà L’Europa?
Penso che questa crisi possa essere utilizzata come una opportunità per giungere finalmente al tanto atteso completamento della Unione Europea, rimasto in sospeso troppo a lungo. La Presidente della Commissione Von der Leyen ha avuto l’intuizione di ricondurre tutte le iniziative possibili, per far fronte a questa emergenza, nell’ambito del prossimo bilancio europeo. In questo modo ha creato una maggiore disponibilità, da parte di tutti gli stati membri, verso un suo dimensionamento significativamente maggiore che potrebbe portare, stando ai provvedimenti ipotizzati, dall’1% del Pil europeo pari a  € 165 mld nel 2019, fino ad una sua decuplicazione.

Quali possono essere le trasformazioni dell’impianto politico dell’Europa una volta realizzati gli strumenti proposti per far fronte a questa crisi?
La mobilitazione attesa di una quantità di denaro senza precedenti, al fine di costruire la capacità di bilancio per far fronte a questa emergenza, renderà necessaria la convergenza in primis delle politiche fiscali e, il mettere a fattor comune ingenti risorse da parte degli stati membri, implicherà l’essere pronti a discutere insieme il loro utilizzo, come indicato anche dalla cancelliera tedesca Merkel e dal presidente dell’Eurogruppo Centeno. In questo modo si stanno costruendo le premesse per una casa finalmente comune in cui sarà legittimo occuparsi di ciò che accade anche nelle ‘stanze’ degli altri Paesi che ne fanno parte.

Che cosa si può imparare da questa emergenza ?
Tre riflessioni.
– Gli impegni in campo sembrano mirati a ripristinare lo status quo mentre invece sarebbe necessario utilizzare questa emergenza per un ripensamento che metta al centro della ripartenza proprio il Green Deal approvato a gennaio dal parlamento Europeo, che punta ad un’economia circolare neutrale dal punto di vista climatico, in cui la crescita economica è disaccoppiata dall’utilizzo delle risorse
– La tutela della salute, fisica e psicologica, è una priorità. Bisognerebbe dunque intervenire oltre che sul sistema sanitario, anche su quello produttivo e dei trasporti con un piano di rinascimento per una ‘reindustrializzazione ecologica’ ed una mobilità ancor più sostenibile.
-La digitalizzazione è determinante. Bisognerebbe dunque accelerare la realizzazione della Strategia per il futuro digitale dell’Europa presentata lo scorso febbraio dalla Commissione Europea.

Un suggerimento per la politica italiana?
La competenza e l’esperienza sono fondamentali per chi dirige un’azienda e lo sono dunque a maggior ragione per chi deve governare un Paese. Come consigliere di amministrazione di società quotate, tra cui una istituzione bancaria, mi chiedo: perché non introdurre, almeno per i ministri, gli stessi requisiti di professionalità richiesti dalla BCE, ai membri dei CdA delle banche, con il cosiddetto fit and proper assessment?

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