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La tecnologia a supporto della decisione Intervista a Germana Martano, Direttore Generale Anasf

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1500 miliardi parcheggiati in liquidità nei conti correnti e bassissima propensione al rischio. Come cambiare questo stato di cose?
Serve sicuramente una convinta attività di educazione finanziaria. Gli italiani, si sa, sono un popolo di risparmiatori ma oggi serve un cambio di passo, aiutandoli a diventare investitori. Una gestione attiva e consapevole dei propri risparmi non può che avere ricadute positive, prima di tutto sui singoli, ma anche sull’economia del Paese. Parliamo spesso di valorizzazione del ruolo dei consulenti finanziari e uno degli effetti di un’azione che si pone questo obiettivo è anche questo: dare accesso a tutti gli italiani a un servizio di consulenza professionale di qualità e assistenza continua in tutte le fasi del ciclo di vita per le questioni, oltre che finanziarie personali, della famiglia, come anche dell’impresa. Serve sposare un approccio che guardi al medio-lungo periodo e per fare questo la figura del consulente finanziario può esser d’aiuto. La propensione al rischio è solo uno degli aspetti che vanno considerati nella fase di pianificazione degli investimenti. Ogni situazione è differente e la funzione del consulente sta anche nel far emergere e comprendere esigenze e obiettivi dei cittadini.

Fare sistema per i consulenti finanziari come e cosa comporta?
Significa unire le forze dell’industria per crescere insieme. Certo, ogni interlocutore della catena del valore (società prodotto, intermediari e consulenti) ha obiettivi sul breve termine che possono essere differenti, ma la crescita e un ulteriore sviluppo del settore sono mete che accomunano tutti questi attori. Con ConsulenTia, ad esempio, che si è appena conclusa, cerchiamo proprio di fare questo, ovvero alimentare un confronto che individui indirizzi comuni e che proponga spunti di riflessione che possano portare a effetti virtuosi per tutti.

ConsulenTia, alla sua settima edizione, è diventata un appuntamento irrinunciabile per numeri e qualità.
Dalla prima edizione, che si è svolta nel 2014, l’evento ideato da Anasf ha compiuto grandi passi avanti e da quattro anni si svolge anche un secondo appuntamento in autunno, per portare i temi cari alla professione anche sul territorio e vicino ai soci. Proprio in questi giorni stiamo definendo la prossima location del secondo appuntamento di ConsulenTia 2020. Ritengo che la forza della manifestazione stia, oltre che nel raggruppare in uno stesso luogo tutta l’industria finanziaria e i suoi interlocutori principali, mondo politico compreso, anche nel portare sul palco i temi più caldi del settore, a volte anche anticipando criticità, effetto ad esempio dell’evoluzione normativa. La qualità dei contenuti è uno dei punti di forza dell’evento, insieme alla presenza e al contributo delle tante società che vi partecipano ogni anno. Gli oltre 3.100 visitatori, in crescita da anni, testimoniano della bontà dell’evento, il più importante appuntamento dei consulenti finanziari in Italia. 

Crescita, sostenibilità e largo ai giovani sono state le parole chiave della manifestazione dimostrando l’approccio lungimirante che da sempre caratterizza la vostra Associazione. Progetti futuri?
Continueremo a cercare un confronto con istituzioni, mondo politico e industria per risolvere il tema del ricambio generazionale. Se nel breve periodo questo settore è sostenibile, nel lungo periodo potrebbero esserci serie difficoltà: basti pensare che l’età media dei consulenti finanziari italiani è di 51 anni e ogni anno aumenta di un anno. E’ un problema che si aggrava con lo scenario demografico del nostro Paese e che non riguarda solo il settore finanziario. Per questo motivo abbiamo portato a Roma alcune best practice di altri settori, come quello dell’agricoltura, della manifattura e delle librerie, da cui anche la finanza può prendere spunto. L’innovazione tecnologica, un’opportunità e non una minaccia, è nel Dna dei giovani e sono ormai numerosi i pareri convergenti sul fatto che in ambito finanziario sarà la robo for advise, ovvero la tecnologia a supporto della professione, e non la robo advisory, ovvero la tecnologia in sostituzione delle persone, la chiave del futuro.

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