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L’Italia in recupero Emanuele Bellingeri, Managing Director, Head of Asset Management Italy at Credit Suisse

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L’industry dell’Asset & Wealth Management sta cambiando radicalmente. Quali i driver di crescita nel prossimo futuro?
Le sfide le conosciamo e sono la pressione sui margini e una spinta al consolidamento per la battaglia sulle fee. Di fatto la MIFID ha accelerato questo modello dando ancora più spinta all’industry del passivo che ha raggiunto i 6 trilioni. Un ruolo chiave lo giocano l’asset allocation e la ricerca. L’asset allocation in particolare deve combinare il passivo con una selezione di fondi capaci di catturare l’alfa quali i fondi tematici e il mondo degli alternativi (real estate, private markets.. ). 

Dopo le ottime performance sui mercati azionari nel 2019, quali indicazioni per il nuovo anno?
Il nuovo anno si è aperto con scenari macro del tutto inattesi che al contempo non hanno avuto grandi impatti sui mercati azionari. Sembra quindi che anche la ricerca  giochi un ruolo chiave. Una ricerca globale capace di individuare i macro trend e una presenza globale permette di anticipare o leggere prontamente gli scenari di geopolitica che assieme alle politiche delle banche centrali oggi definiscono le regole del gioco. 

Qual è la vostra visione sull’Italia?
Per il 2020 abbiamo una visione positiva sul mercato Italiano basata su una crescita degli utili a cui potrebbe essere accompagnata un’espansione del multiplo.
A livello di utili ci aspettiamo che alcuni settori ciclici come i consumi, gli industriali e il settore energetico possano marcare crescite a doppia cifra e trainare così il mercato. Anche le utilities potranno fare bene, mentre per le banche ci aspettiamo utili positivi ma con crescita inferiore. A livello di multiplo il mercato rimane a sconto rispetto alla storia (di circa il 2%), mentre ancora fortemente a sconto rispetto agli altri mercati europei (di circa il 20%).
Inoltre dal punto di vista valutativo pensiamo che il rendimento da dividendo possa comprimersi ulteriormente nel 2020, trainato dalla situazione globale dei tassi. In questo ambito, le utilities regolate e le assicurazioni offrono ancora un rendimento non proporzionato al livello di rischio e pensiamo che il mercato possa correggere questa valutazione al rialzo. Infine pensiamo che il mercato possa beneficiare dalla nuova normativa PIR, perciò siamo positivi anche sulle società a media capitalizzazione. In questo segmento adottiamo un approccio molto selettivo, stando su nomi di elevata qualità. 

Credit Suisse è attiva in tutte le aree. Quali le sinergie col Private Banking e l’Asset Management?
Sì Credit Suisse è attiva in tutte le aree anche nel private banking e nell’investment banking. La peculiarità in Italia è che tutte e tre le divisioni sono presenti in forze e collaborano fianco a fianco anche grazie alla prossimità fisica. Non solo, come asset management siamo gli unici ad avere anche un team di gestione nel Paese, non ci limitiamo ad avere solo la forza vendita. La presenza di team esperti delle tre divisioni ci rende anche possibile soddisfare le esigenze del cliente con soluzioni su misura che combinano le capacità delle tre divisioni e si avvalgono dell’expertise e dell’esperienza maturate negli anni anche in altre geografie.

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