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Più tempo per il cliente Intervista a Dario Di Muro, direttore generale IWBank Private Investments

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La Digital Disruption sta cambiando tutto ad una velocità impressionante anche nel settore bancario con le innovative banche digitali. Come devono cambiare le banche tradizionali?
Le banche tradizionali, quelle maggiormente presenti sulla frontiera della digitalizzazione, hanno compreso già da tempo come trasformare la digital disruption in un’opportunità per rendere  i processi più efficienti, oltre che per fidelizzare i clienti e attrarne di nuovi attraverso innovative modalità di interazione e contatto. La tecnologia rappresenta un driver fondamentale per il settore anche alla luce degli effetti del nuovo quadro normativo (Mifid 2/PSD2) che, ponendo l’accento su sicurezza e trasparenza, ha contribuito ad elevare il livello di concorrenza. Il Gruppo UBI Banca considera la dimensione tecnologica una priorità, nell’ultimo biennio ha, infatti, investito in questo ambito circa €206mln di euro: €82mln nel corso del 2018 e €124mln quest’anno.

Che ruolo devono giocare i consulenti finanziari in questo ambito bancario evoluto?
In una fase in cui il quadro normativo (Mifid 2 nello specifico)  sta spingendo l’industria della consulenza a passare da una remunerazione basata sul prodotto a una basata sul servizio, il ruolo del Consulente Finanziario rimane centrale. In IWBank Private Investments la tecnologia, intesa come fattore abilitante, è posta totalmente al servizio del Consulente (es. reportistica evoluta per il monitoraggio dei portafogli e dematerializzazione dei processi operativi in ottica paperless). Siamo impegnati in un processo di innovazione continua che mira ad assicurare al Consulente Finanziario più tempo da dedicare alla relazione con il cliente, liberandolo dalle incombenze amministrative, con impatto atteso positivo in termini di livello di servizio, capacità competitiva ed efficacia commerciale.

Come cambia il rapporto con la clientela dopo le nuove norme a cui devono attenersi i  consulenti  finanziari?
Le nuove norme, facilitando la valutazione da parte del cliente dei risultati ottenuti a fronte del servizio ricevuto, impongono un rapporto improntato alla massima trasparenza.  L’attività del Consulente Finanziario diventa quindi molto più articolata e completa, un’opportunità per quei professionisti che hanno compreso l’importanza di far evolvere il proprio ruolo di consulente, estendendolo anche ad  aspetti patrimoniali non strettamente finanziari, nel quadro di una relazione con il cliente improntata sulla fiducia e sulla sostenibilità nel lungo periodo. Nel supportare questa evoluzione, che ritengo necessaria, sarà cruciale l’impegno in formazione delle mandanti per accrescere le competenze dei Consulenti Finanziari in ambito normativo, tecnico-finanziario e gestionale.

 State lanciando la unit IWBank Wealth Management: quali sono le caratteristiche preminenti e il valore aggiunto?
Questa unit, oggi composta da 30 wealth manager con portafogli medi superiori ai 50mln, rappresenta il fiore all’occhiello della nostra Rete di circa 700 professionisti con la quale condivide i cardini del nostro modello di business: un’architettura realmente aperta, l’assenza di politiche preferenziali in tema di livelli commissionali, strumenti tecnologici all’avanguardia. La unit, oltre ai sofisticati supporti di corporate advisory offerti in sinergia con la Capogruppo UBI Banca (es. creazione di Spac, quotazione sull’Aim, accesso a prodotti evoluti del mondo del credito), può contare sulla personalizzazione di soluzioni di bancassurance e di gestione patrimoniale e su una struttura manageriale orizzontale (la unit riporta direttamente alla direzione centrale).

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