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“Incentivare gli investimenti in innovazione in Italia” Intervista a Davide Casaleggio, Presidente di Casaleggio Associati Srl

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La crescita dell’e-commerce si attesta a doppia cifra anche quest’anno ma il dominio assoluto dei principali player globali appare sempre più incontrastato. Esiste un modo per equilibrare il sistema?
 L’e-commerce è un buon esempio di come l’innovazione generi crescita. La ricerca annuale sull'”E-commerce in Italia” condotta da Casaleggio Associati (www.casaleggio.it) ha monitorato una crescita a doppia cifra in quasi tutti gli ultimi 12 anni. Lo scorso anno la crescita è stata del 10% arrivando a 31,7 miliardi di euro di fatturato. L’aspetto principale è relativo agli attori che generano questi numeri che sempre più spesso entrano sul mercato italiano dall’estero. Il motivo è da ricondurre molto spesso ai finanziamenti in equity che le aziende estere ricevono per poter crescere ed espandere a livello internazionale. Un esempio fra tutti Yoox pre-IPO ha ricevuto 20 milioni di euro, Zalando in Germania ne ha ricevuti 181. La competizione per le aziende italiane è più dura. 

Nel 2016 sono stati investiti 160 milioni di euro da Venture Capital nelle start-up in Italia. Una cifra che non ci permette di competere con altri paesi europei. Che piano di investimenti suggerisce?
Gli altri Paesi europei hanno strutturato l’ecosistema degli investimenti in innovazione. Ad esempio la Francia investe quindici volte l’Italia con i suoi 2,7 miliardi di euro investiti nel 2016 in Venture Capital. Recentemente il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un ulteriore piano di 10 miliardi di euro. Questo è il tipo di investimenti che può ridare vita all’innovazione anche in Italia. L’esempio francese è particolarmente interessante perchè nato da pochi anni. E’ passato da una razionalizzazione degli investimenti pubblici tramite la Banca Pubblica di Investimento, l’incentivazione e la moral suasion sulle aziende medio grandi francesi a programmi di open innovation e una serie di misure per attrarre gli investitori stranieri oltre che gli investitori istituzionali.  

Come considera il crowdfunding e le relative piattaforme italiane?
 Il meccanismo del crowdfunding in Italia è ancora agli inizi per via di una serie di regole che costringono le aziende a ricercare i finanziamenti presso investitori istituzionali prima di poter accedere alle piattaforme di crowdfunding. La mancanza di offerta genera quindi una mancanza di interesse per le piattaforme stesse da parte di chi potrebbe investirci. 

Come considera la relazione tra finanza e sviluppo tecnologico in Italia?
Lo sviluppo tecnologico italiano dovrà passare per la razionalizzazione dei finanziamenti pubblici, l’incentivazione di quelli privati, ma soprattutto dal coinvolgimento attivo delle migliaia di aziende medio grandi che dovranno decidere di investire in ricerca e sviluppo. E’ necessario passare dal 1,3% di investimento in Ricerca e Sviluppo italiano al 2,8% tedesco.

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