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“Puntare sui multiasset” Intervista a Michele Quinto Co-Branch Manager Italy, Head of Retail Business Franklin Templeton Investments

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La FED ha annunciato, con la progressiva riduzione del bilancio di 4.500 mld US$ dopo 9 anni di espansione monetaria, che si è conclusa la fase di tassi ai minimi. Quali saranno le ripercussioni per l’industria del risparmio gestito?
In generale l’industria si aspettava questo scenario e si è preparata da tempo per affrontare un rialzo dei tassi. I nostri gestori obbligazionari, per esempio, hanno anticipato questo trend e sono riusciti ad estrarre valore, grazie al riposizionamento dei portafogli e un’altra serie di esposizioni connesse alla crescita dei tassi. Nell’attuale contesto è importante quindi concentrare i propri sforzi nella costruzione dei portafogli, perché come gestori attivi dobbiamo valutare e utilizzare l’intero universo degli investimenti per rispondere alle nuove esigenze dei risparmiatori.

In questo scenario, a cui si aggiungono i delicati equilibri in Europa tra una Germania dove la cancelliera Merkel dovrà formare una coalizione più composita e una Brexit dai contorni ancora indefiniti, quali sono i bisogni e le principali richieste dei risparmiatori italiani?
I risparmiatori italiani in questo momento ci chiedono in primis un riposizionamento della componente liquidità presente nei loro portafogli. La migliore risposta che possiamo dare a questa richiesta è offrire loro soluzioni di investimento con un preciso target di rendimento e una volatilità contenuta. Gli italiani sono attratti sempre dai prodotti income, che tipicamente hanno una cedola ma che oggi non sono più obbligazionari ma principalmente multiasset. Inoltre nell’ultimo periodo abbiamo riscontrato molto l’interesse per il tema del debito dei paesi emergenti, perché con i rendimenti offerti riusciamo a costruire un interessante piano cedolare.

Con l’avvento della Mifid 2 come cambiano i flussi informativi e la gestione dei prodotti?
Uno dei principali effetti della Mifid II per il mercato italiano sarà la richiesta da parte del regolatore di maggiore interazione e collaborazione tra produzione e distribuzione. In questa ottica puntiamo a costruire un rapporto più verticale e approfondito con il distributore, che porterà ad un naturale processo di razionalizzazione della gamma prodotti e di consolidamento di molte asset class. Tra gli obiettivi, ci sarà inoltre quello di realizzare progetti dedicati a singoli distributori che richiederanno sempre più spesso prodotti personalizzati. La nostra Sicav, Franklin Templeton Opportunities Funds, recentemente creata, sarà dedicata proprio a queste soluzioni customizzate.

Qual è il vostro punto di vista sui Piani Individuali di Risparmio?
Come casa di gestione effettivamente attiva sul territorio italiano, valutiamo e monitoriamo costantemente tutte le nuove opportunità quali ad esempio i PIR. La propensione al risparmio degli italiani resta solida ed è sempre più in corso una riallocazione delle risorse economiche verso nuove soluzioni d’investimento. I PIR, come altri strumenti innovativi, si posizionano come adeguata risposta del sistema risparmio gestito a queste nuove esigenze dei risparmiatori italiani.

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