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“I progressi delle banche danno fiducia sulla ripresa” Intervista a Leopoldo Attolico, Citi Country Officer & Co-Head Investment Banking, Italy

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Il settore bancario USA macina profitti record e supera brillantemente gli stress test: cosa emerge dal raffronto con l’Europa?
Come emerge dai risultati diffusi dalla Federal Reserve sugli stress test relativi alla Capital Analysis and Review (CCAR), il sistema bancario USA ha capitali sufficienti per assorbire perdite e continuare a operare anche in condizioni economiche e finanziarie difficili nell’arco di nove trimestri. Si tratta di una promozione storica, a seguito della quale anche Citigroup ha annunciato l’intenzione di raddoppiare il suo dividendo trimestrale a $ 32 centesimi per azione e di riacquistare azioni proprie per un valore fino a $ 15,6 miliardi.
Seppure con ritardo rispetto alle banche USA anche le banche europee hanno fatto grandi progressi nel rafforzare patrimonializzazione e redditività, e oggi – a valle di importanti operazioni di ricapitalizzazione come Unicredit, Deutsche e Credit Suisse – il settore ha in media una patrimonializzazione in linea con gli assai più esigenti standard regolamentari, seppure con disomogeneità tra i vari paesi europei.  In sud Europa un numero (per fortuna limitato) di banche continuano a gestire la pesante eredità della crisi, che si manifesta in elevati tassi di sofferenze (il cui stock complessivo risulta peraltro oramai stabilizzato o in via di diminuzione). Ma anche su questo fronte si sono registrati importanti passi avanti come testimoniato dal via libera dell’UE al salvataggio pubblico del Monte dei Paschi di Siena e l’intervento di campioni nazionali a supporto di istituti in crisi (Santander/Banco Popular; Intesa Sanpaolo/Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca). 

Qual è il vostro punto di vista sull’economia italiana e sul sistema Italia in generale?
Il progressivo riassetto del settore bancario e i segnali incoraggianti dei principali indicatori macroeconomici lasciano ben sperare sulla ripresa del sistema Italia. Buone notizie sono recentemente arrivate dal Fondo Monetario Internazionale secondo cui l’economia italiana veleggia verso una crescita del PIL dell’1,3% per il 2017. Allo stesso tempo la disoccupazione si attesta all’11,3% e, nonostante l’elevato rapporto tra debito pubblico e PIL, il Paese continua a presentare un deficit sotto la soglia del 3% con un avanzo primario e commerciale positivi a differenza di altri stati europei. L’incremento di circa il 10% dell’indice FTSE MIB da inizio anno testimonia che il giudizio dei mercati sulle prospettive del sistema Italia è migliorato sensibilmente negli ultimi mesi. Abbiamo altresì riscontrato un forte interesse da parte degli investitori internazionali verso l’equity italiano sia nelle recenti IPO di doBank e Unieuro che Citi ha curato in qualità di Joint Global Coordinator che nella ricapitalizzazione di Unicredit dove abbiamo svolto il ruolo di Co-Global Coordinator. Ciò nonostante, i principali investitori istituzionali restano focalizzati sull’implementazione delle riforme strutturali e sul completamento della stabilizzazione del settore bancario.
E’ importante inoltre ricordare che le aziende italiane sono leader in diversi settori industriali e continuano a rivestire un ruolo di primaria importanza sul palcoscenico finanziario internazionale. Ciò è dimostrato anche da alcune importanti operazioni di M&A annunciate nel primo semestre (Luxottica/Essilor, Atlantia/Abertis) che Citi ha curato in qualità di financial advisor consolidando la sua posizione di leadership nel mercato italiano dell’M&A.

Il vostro Gruppo ha una presenza assai rilevante a Londra: come state reagendo alla Brexit?
Come recentemente dichiarato da Jim Cowles – CEO di Citi EMEA – la presenza di Citi in 54 paesi in EMEA colloca il nostro Gruppo in una posizione di vantaggio per reagire alle implicazioni di Brexit. La nostra assunzione di base è che ci sarà una “hard Brexit”, senza periodo di transizione. Per poter continuare ad offrire gli stessi prodotti, servizi e soluzioni ai nostri clienti, abbiamo posto in essere azioni tali da poter reagire anche al peggior scenario possibile.
Quando il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea, Citi avrà presenza operativa in 20 dei futuri 27 Stati membri. Già dal 2016 il gruppo ha riorganizzato le proprie attività bancarie tramite l’integrazione delle società operative in Europa e Regno Unito, e conseguente nascita della Citibank Europe con sede a Dublino. Ciò consentirà al Gruppo di continuare ad esercitare il “passporting” delle attività creditizie nei rimanenti 27 Stati membri a prescindere dagli accordi finali tra Regno Unito e Unione Europea. Il Gruppo è altresì attivo nell’esplorazione di soluzioni per continuare ad effettuare nell’ambito dell’Unione Europea anche il “passporting” delle attività di broker-dealer attualmente esercitate dal Regno Unito

 Quali sono le aree nuove di servizi alla clientela e le aree d’investimento che il vostro Gruppo ritiene strategici?
A seguito della progressiva razionalizzazione del Consumer Business in Europa, il Gruppo pone al centro della propria strategia europea le attività legate alla clientela istituzionale. La divisione Institutional Clients Group (“ICG”) offre alle principali multinazionali, settore pubblico, HHNW e investment managers un ampio spettro di prodotti e servizi bancari su scala globale, tramite le seguenti aree di attività:
– Corporate & Investment Banking con focus su strategic advisory, M&A, soluzioni di equity e debt financing, nonché corporate finance.
– Capital Markets Origination al servizio della clientela istituzionale nell’ambito di attività di capital-raising (inaugural issuances ed emissioni ricorrenti di equity e debito)
– Treasury and Trade Solutions tramite l’offerta di servizi integrati di cash management e trade finance (pagamenti, liquidity management, working capital solutions, etc.)
– Markets and Securities Services con un’ampia gamma di soluzioni di sales and trading su molteplici asset classes (valute, equities, commodities, credit, FX, G10 rates, prime finance e securitized markets), nonché soluzioni di custody e clearing
– Private Banking con una serie di prodotti e soluzioni personalizzate per HHNW.

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