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“Si delinea uno scenario più positivo” Intervista ad Alberto D’Avenia, Managing Director Head of Business Development Southern Europe Allianz Global Investors GmbH – Italy Branch

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La Bank of England è incerta se ritoccare al rialzo i tassi d’interesse: la Gran Bretagna con Brexit rischia la stagflazione?

La possibilità esiste. La sterlina debole può infatti contribuire al rialzo dell’inflazione, in un’economia che importa il 60% di ciò che viene consumato; allo stesso tempo, le incertezze relative alla durata delle negoziazioni e all’esito delle stesse impatterà negativamente sui consumi interni, sugli investimenti delle imprese e sugli investimenti provenienti dall’estero, determinando un rallentamento della crescita economica. Se l’inflazione aumenterà troppo, la Banca d’Inghilterra potrebbe trovarsi nella condizione di alzare i tassi di interesse, il cui rialzo impatterà ulteriormente in maniera negativa sull’economia. D’altro canto, una sterlina debole favorisce le esportazioni: è quindi probabilmente ancora presto per affermare con certezza che ci sarà stagflazione, ma questo scenario è da tenere in considerazione.

Negli Stati Uniti invece il graduale rialzo dei tassi da parte della FED prosegue. Ritiene credibile la politica economica ed il budget che la nuova amministrazione statunitense sta delineando? 

E’ molto probabile a questo punto che l’amministrazione Trump farà molta fatica ad implementare le iniziative di politica fiscale nella stessa misura promessa durante la campagna elettorale. Tuttavia, l’economia statunitense è giunta ad una fase ampiamente matura del ciclo economico e quindi degli stimoli di natura fiscale, soprattutto nella forma di minori tasse per stimolare investimenti e consumi privati, sono necessari per permettere all’economia americana di continuare a crescere agli stessi livelli del recente passato.

Gli ultimi dati indicano che il peso degli NPL in Italia stia gradualmente calando: è fiducioso che sia un problema in via di lenta risoluzione oppure il processo presenta ancora troppe incognite?

Gli ultimi dati sono in effetti in miglioramento e ciò è ovviamente positivo per il sistema bancario italiano: l’economia dell’area euro, e quindi anche quella italiana, sta decisamente recuperando negli ultimi mesi e se questo trend continua la situazione può solo migliorare. Le incognite tuttavia rimangono, vedasi il caso delle banche italiane, ma se il miglioramento prosegue lo scenario diventa sicuramente più positivo rispetto a prima.

Allianz Global Investors gestisce 501 miliardi (*) con un approccio attivo. Cosa comporta?

In questo momento il settore dell’asset management è oggetto di una chiara polarizzazione tra gestori attivi, votati alla generazione di alpha, e passivi. AllianzGI è posizionata con chiarezza nella prima categoria, non abbiamo gestioni passive nè abbiamo intenzione di entrare in questo segmento di offerta.
Per essere nella posizione di produrre alpha, la nostra filosofia di gestione è caratterizzata da un approccio fondamentale attivo, profondamente radicato nella ricerca in house, che si avvale di diversi centri di creazione valore. La filosofia di AllianzGI è infatti Understand.Act, ovvero agire dopo avere compreso. Per questo i nostri centri di ricerca proprietaria sono al cuore dei nostri processi di investimento. Ad esempio Grassroots, che è la nostra società cui demandiamo il reality check delle stime degli analisti attraverso vere e proprie indagini sui punti retail sul possibile successo di nuovi prodotti o servizi. Ancora, la nostra ricerca ESG, sempre più integrata in tutti i processi azionari. Infine, gli input del nostro centro di Finanza Comportamentale a NYC che sono stati adottati in alcuni processi di investimento come quello nel nostro fondo azionario mercati emergenti. In sostanza una filosofia di gestione volta alla creazione di alpha per i nostri clienti attraverso portafogli concentrati e basati su profonde convinzioni, grazie a un apparato di ricerca proprietaria decisamente significativo. Un esempio importante recente, il nostro Allianz Global Artificial Intelligence, fondo lanciato per investire in temi cruciali per il nostro futuro quali robotica, automazione e uso dei big data.
(*) Dato a marzo 2017.

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