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“Fare in fretta” Intervista a Luca Moroni, CFO Hera Group

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La situazione politica italiana sta determinando un allargamento degli spread e del rischio paese. Quali conseguenze per corporate Italia?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un incremento della volatilità sui mercati finanziari, sia sui titoli azionari (equity) che su quelli di debito (bond): l’effetto su questi ultimi si è ripercosso sull’incremento dello spread dei titoli di stato italiani verso i bund tedeschi. Negli ultimi anni molte corporate hanno provveduto a finanziarsi o rifinanziare il proprio debito sfruttando le condizioni particolarmente favorevoli di mercato, causate da una politica monetaria espansiva, modulata attraverso differenti misure, tra le quali l’acquisto di titoli di stato e di obbligazioni di società ad elevato merito creditizio, che ha generato tassi d’interesse particolarmente bassi. Nel breve termine non vedo rischi elevati per le aziende, tuttavia se la situazione di incertezza dovesse perdurare e non vi fossero segnali conciliativi verso i mercati, allora alcune società potrebbero avere un effetto negativo sul costo del loro indebitamento, qualora dovessero finanziarsi ulteriormente, altre addirittura qualche problema di rifinanziamento sui mercati internazionali.

Quale impatto avrà il recente rialzo del prezzo del greggio sui mercati finanziari e quali conseguenze sul controllo dell’inflazione?
La dinamica di incremento del prezzo del petrolio rischia di avere un effetto negativo sui prezzi a livello globale e di impattare maggiormente sui quei paesi più esposti alla domanda di greggio. In situazioni come queste diventa piuttosto complicato per le banche centrali avere il pieno controllo della politica monetaria e indirizzare le dinamiche legate all’inflazione: la dinamica dei prezzi del petrolio, infatti, non essendo sotto il loro controllo, rischia di vanificare le politiche di controllo dell’inflazione messe in atto, con un conseguente rischio di incremento dell’inflazione nel medio periodo.

Per conseguire gli obiettivi dell’UE per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, occorre rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un’economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali. Quali strategie suggerisce?
Le corporate più organizzate e strutturate stanno ponendo in essere programmi di decarbonizzazione e un approccio sempre più sostenibile al loro sviluppo economico. Il Gruppo Hera da molti anni lavora in questa direzione perseguendo differenti obiettivi in termini di efficienza energetica e di sempre più efficiente consumo di risorse. Molti dei traguardi fissati dal gruppo sono già in linea con i requisiti determinati nella conferenza di Parigi per il rispetto dell’ambiente, addirittura anticipando i tempi di attuazione di alcuni obiettivi. La finanza di Hera supporta e accompagna questi programmi di sviluppo attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi introdotti sul mercato finanziario che hanno un sottostante legato ad obiettivi di sostenibilità, come i green bond e più di recente linee di credito ESG. Molti investitori istituzionali gestiscono ormai portafogli di prodotti con queste caratteristiche. Tutto ciò va nella direzione di sviluppare un mercato efficiente di strumenti finanziari “verdi”, che, auspicabilmente, potranno avere un costo legato al raggiungimento di risultati importanti nella direzione della sostenibilità ambientale. 

L’approccio innovativo alla finanza sostenibile è il tratto distintivo del Gruppo Hera. Ci parli della recente attivazione della prima linea di credito revolving sostenibile italiana.
Dopo aver lanciato per primi in Italia il primo prestito obbligazionario verde, i cui fondi sono stati destinati al rifinanziamento e finanziamento di progetti green, come ad esempio la costruzione di due impianti di depurazione delle acque, tra i più avanzati e moderni a livello europeo, qualche giorno fa Hera ha concluso un finanziamento revolving di 200 milioni di euro con alcune banche di relazione, il cui costo è legato, per una parte, al raggiungimento di tre obiettivi di sostenibilità ambientale: la riduzione dell’impronta di carbonio; l’incremento della raccolta differenziata e il risparmio energetico. Ogni anno verranno verificati gli obiettivi, al raggiungimento dei quali vi sarà un decremento del margine sulla linea di finanziamento. È uno strumento innovativo e ancora una volta introdotto sul mercato italiano per la prima volta, a testimonianza di come il gruppo sia particolarmente sensibile e incline a sviluppare progetti di miglioramento continuo dell’impatto ambientale sul territorio.

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