Tutti gli scenari denotano un rallentamento della crescita a livello globale nel 2019 e molti prevedono ormai una crescita negativa per il nostro Paese quest’anno. Come se ne esce?
Purtroppo nel nostro Paese si combinano fattori negativi esterni – la crisi del commercio internazionale, particolarmente grave per un Paese come il nostro la cui crescita recente è stata trainata dall’export, il rallentamento di economie importanti europee ed extraeuropee – e fattori interni quali la caduta degli investimenti principalmente legata all’incertezza politica. L’unica via di uscita è rappresentata da una combinazione di tre elementi: un piano chiaro di riduzione della spesa pubblica volto a ridurre il debito pubblico, una ripresa del percorso di riforme strutturali volte ad accrescere la competitività dell’economia italiana, e una ripresa degli investimenti nei fattori che generano competitività: istruzione, ricerca e innovazione.
Nonostante lo scenario non roseo sono alle viste delle IPO importanti in Italia e anche l’AIM continua a sfornare nuove quotazioni. Un trend che potrà proseguire?
Nonostante la situazione congiunturale non facile, il nostro Paese è il secondo in Europa per industria manifatturiera e l’economia italiana si caratterizza ancora per la presenza di numerose imprese, soprattutto medie e piccole – che godono di posizioni di leadership nel mondo nei loro settori produttivi. Negli ultimi anni numerose di queste imprese hanno rivisto la propria tradizionale attitudine conservativa rispetto al mercato dei capitali e sono divenute più propense ad aprire il proprio capitale per finanziare strategie di crescita e di internazionalizzazione. Questo processo è stato favorito da numerose iniziative di Borsa Italiana fra le quali spicca la piattaforma Elite. Tutto questo ha generato un flusso rilevante di nuove ammissioni nei mercati di Borsa e siamo confidenti che questo trend possa continuare anche in futuro.
Il listino italiano è ancora troppo sbilanciato verso il settore finanziario: come si può fare per accrescere il numero di aziende e la varietà del listino milanese?
Il peso del settore finanziario nel listino di Borsa si è progressivamente ridotto nel corso degli ultimi anni, se non altro per la riduzione delle quotazioni delle imprese di questo settore, anche se resta ancora rilevante. Il peso delle società finanziarie è molto più contenuto nel mercato STAR, nell’AIM e nella piattaforma Elite, che rappresentano i principali canali che alimentano le quotazioni future nel mercato principale. Il lavoro che Borsa Italiana sta facendo per rafforzare questi mercati per imprese medie e piccole ha dunque anche la funzione di ridurre il peso del settore finanziario, rafforzando quello di altri settori, in primis quello industriale.
II trasferimento a Milano di due piattaforme di trading obbligazionario in titoli di Stato in Italia apre opportunità interessanti per il nostro Paese: con quali prospettive?
E’ attualmente in corso il trasferimento da Londra a Milano di EuroMTS. Si tratta della più importante piattaforma di negoziazione all’ingrosso di titoli governativi europei, un mercato di particolare rilevanza il cui meccanismo di funzionamento è stato ideato in Italia con l’introduzione di MTS. E’ un importante segnale per il nostro Paese a cui naturalmente si associa il trasferimento di posti di lavoro e di attività finanziarie rilevanti.