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L’indipendenza tutela i risparmi Intervista a Cesare Armellini, Presidente di Consultique SCF S.p.A.

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Gli Stati Uniti, l’Eurozona e la Cina rappresentano quasi metà del PIL globale, tutti e tre i Paesi hanno mostrato segni di rallentamento della crescita economica di recente. Quali suggerimenti sull’approccio agli investimenti in mesi di forte turbolenza dei mercati ?
E’ assolutamente normale che l’economia globale (che per definizione è ciclica) viva una fase di assestamento dopo anni di crescita sostanzialmente continua. Tanto più che questa crescita economica  è stata collegata a politiche eccezionali da parte delle banche centrali. Il punto chiave è strutturare un portafoglio bilanciato tra le diverse asset class, dove la diversificazione tra gli strumenti deve essere massima e globale. Una fase debole nella congiuntura può essere una occasione per pianificare investimenti di lungo termine. La storia insegna, infatti, che la volatilità delle tendenze macro è sempre inferiore a quella dei mercati.

Una ragione del rallentamento risiede anche nelle tensioni politiche e commerciali e nell’incertezza politica: dobbiamo aspettarci un ulteriore rallentamento verso la stagnazione e una recessione globale?
Le dinamiche di lotta commerciale tra le diverse aree geografiche non sono un effetto del momento, ma una condizione di normalità a cui dobbiamo abituarci. La Cina (ma tutto il SudEst asiatico) mira a diventare una componente economica sempre più ingombrante, che si sta facendo spazio tra Europa e Stati Uniti. Gli eventi recessivi sono sempre collegati a fattori scatenanti che periodicamente si ripropongono in seguito a squilibri finanziari. In tal senso, la crescita economica per il momento appare ancora buona ma è chiaro che molto dipende dalla tenuta della congiuntura negli Stati Uniti e Cina: è probabile che le fasi di assestamento sui mercati continueranno per tutto il 2019.

Quali vantaggi porterà all’investitore le nuove regole di Mifid II che entrerà a regime nei prossimi mesi ?
Per l’investitore i principali vantaggi della nuova Mifid riguarderanno la trasparenza sui costi dei servizi, infatti tutti gli intermediari che prestano servizi di investimento sono tenuti ad una rendicontazione periodica sui costi direttamente o indirettamente a carico dei clienti per i sevizi prestati e per gli strumenti finanziari utilizzati. Inoltre, vi è una maggiore rendicontazione sugli strumenti con la previsione dell’obbligo di consegnare le schede prodotto (KID/KIID) per gli strumenti venduti/consigliati.
La Mifid poi prevede tutta una serie di obblighi di controllo anticipati (la cd. Product Governance) per cercare di assicurare che a ciascun cliente possano essere venduti/consigliati solo strumenti a lui adatti e vengono rafforzati i presidi di adeguatezza rispetto alla precedente normativa.

L’albo dei consulenti finanziari ha finalmente visto il suo definitivo approdo. Ci saranno impatti positivi anche per l’industria finanziaria in Italia ?
Il nuovo Albo dei consulenti finanziari riconosce finalmente l’esistenza della professione dei consulenti finanziari autonomi ovvero di quei soggetti indipendenti dagli intermediari che agiscono nel solo interesse del cliente. L’industria finanziaria in Italia, pur partendo da un sistema banco-centrico, ha intrapreso un percorso di separazione tra produttori e collocatori/consulenti. La consulenza indipendente non può far altro che aumentare lo stimolo per procedere in questo sforzo nell’interesse del cliente risparmiatore nonché dell’efficienza dell’industria finanziaria e della tutela delle professionalità.

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