Home / Banner DX Home / Market review n.17 2018

Market review n.17 2018

Posted on

Nell’ultimo anno le economie più avanzate e in via di sviluppo hanno registrato una ripresa sincronizzata della crescita economica, a partire dal secondo trimestre del 2018 si sta delineando il ruolo forte di un unico player sul mercato, in quanto l’economia degli Stati Uniti ha visto una marcata accelerazione. Al contrario, molte delle principali economie del mondo, come l’Eurozona, il Regno Unito, il Giappone, il Canada e la Cina, quest’anno hanno registrato un ritmo più lento rispetto al 2017. Di conseguenza , mentre la sovra-performance USA probabilmente continuerà nel breve termine, poiché lo stimolo fiscale derivante dai tagli fiscali e l’aumento delle spese pubbliche continuerà a portare benefici sull’economia, nel resto del mondo è presumibile aspettarsi un effetto di livellamento nella crescita economica. I banchieri centrali in regioni come l’Europa e il Giappone hanno finora mantenuto una politica monetaria molto accomodante, mentre i responsabili delle politiche in Cina hanno anche adottato misure per sostenere la crescita. Il divario tra gli Stati Uniti e il resto del mondo naturalmente si restringerà man mano che la crescita degli Stati Uniti si avvicinerà al potenziale.
Forse il più grande rischio per le prospettive economiche globali a breve termine è un movimento continuo verso una vera e propria guerra commerciale. Gli sviluppi dell’ultimo mese in quest’area mettono in evidenza segnali contradditori: da un lato i negoziatori statunitensi sembrano aver raggiunto un accordo preliminare con il Messico sulla rinegoziazione del NAFTA, dall’altro un accordo tri-partito con il Canada rimane ancora lontano. Inoltre, l’amministrazione Trump sembra muoversi verso un altro giro di vite su $ 200 miliardi di beni cinesi.
Lo stesso atteggiamento di diffidenza sulla maggior parte dei mercati azionari sta producendo un effetto rally sul mercato del debito sovrano, in particolare in Europa la cautela sembra concentrarsi sui titoli di stato italiani con conseguenti effetti anche su tutto il mercato del debito privato di emittenti con bassa qualità di credit rating.
Del resto il rimbalzo di questi giorni si è verificato solo dopo le dichiarazioni parzialmente rassicuranti del governo italiano, che si è dichiarato disposto a mantenere il disavanzo al di sotto del limite del 3%. Queste dichiarazioni hanno solo temporaneamente rassicurato parte degli investitori, evidentemente una parte consistente del mercato si sta mostrando ancora scettica rispetto a questi intenti, dal momento che assiste ad un processo di bilancio disordinato, mettendo in particolare enfasi una previsione di deficit ancora soggetta a troppe variabili incerte e indeterminabili.

Top