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“Segnali forti alle imprese” Intervista a Michele Vietti, Presidente di Finlombarda

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E’ preoccupato per l’inevitabile fine del Quantitative Easing della BCE e sul debito italiano?
La Banca Centrale Europea ha più volte affermato che il QE nell’area Euro proseguirà fino a settembre 2018 e che sebbene la crescita economica nella zona euro sia superiore alle attese e al di sopra del potenziale, il tasso di inflazione è ancora moderato per cui, se necessario, il QE potrebbe proseguire anche dopo settembre. In ogni caso la fine del QE non comporterà una cessione delle obbligazioni acquistate, tra cui i titoli di debito pubblico italiano. Inoltre è previsto che i proventi derivanti dalla scadenza dei titoli acquistati vengano reinvestiti in titoli degli stessi emittenti e questo dovrebbe contribuire a mantenere stabilità nei prezzi delle obbligazioni. Tali fattori, uniti ad una ripresa dell’economia dell’Area necessariamente collegata alla fine del QE, dovrebbero consentire una più agevole gestione della manovra fiscale in Italia e permettere di aggredire finalmente il debito pubblico italiano.

L’Italia, e la Lombardia in particolare, hanno avuto un avanzo di parte corrente secondo in Europa solo alla Germania. Ritiene che i tedeschi dovrebbero agire in modo da ridurre questo “squilibrio strutturale”?
L’avanzo di parte corrente dell’Italia la costringe a prestare all’estero 50 miliardi di euro all’anno a causa di un fantasioso algoritmo, incapace di catturare le differenze che intercorrono tra un sistema economico e un altro. Il Presidente della Bundesbank Weidman ha recentemente sostenuto che è necessario mantenere avanzi di parte corrente importanti viste le prospettive demografiche e di invecchiamento della popolazione, ma questo approccio, sostenibile in un Paese come la Germania, con una buona crescita del PIL e un livello di indebitamento statale contenuto, non lo è in altri Paesi dell’Euro come l’Italia, che al contrario hanno infrastrutture non adeguate che necessitano di un ammodernamento per il rilancio dell’economia locale. La ripresa degli investimenti pubblici inoltre permetterebbe di creare occupazione e crescita di cui il Paese ha bisogno, in una logica di riduzione del proprio “pesante” debito pubblico.

La carenza di investimenti pubblici pesa negativamente sulla crescita del PIL del Paese. Cosa si può fare dal suo osservatorio privilegiato?
Il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea hanno più volte invitato la Germania, ma più in generale tutti i Paesi dell’Area Euro, ad aumentare la spesa pubblica che va senz’altro sostenuta. Nel caso italiano occorre ridurre la spesa pubblica improduttiva, su cui abbiamo ancora spazi di miglioramento e rilanciare la spesa per investimenti, nella scuola, nell’università, nelle infrastrutture, tanto per citare alcuni esempi. Per essere efficaci però bisogna avere il coraggio di fare le cose e facilitare chi deve assumere decisioni anche impopolari, senza incorrere nel rischio di vedersi accusato di non avere rispettato regole troppo complicate. Occorre dunque riflettere sulle procedure pubbliche, a partire dal codice degli appalti e dalle modalità di controllo, con una logica di semplificazione e di praticità. Il controllo deve essere infatti contestuale alla decisione, non successivo: solo in questo modo si possono aiutare gli amministratori e i dirigenti pubblici ad operare efficacemente.

Finlombarda ha il compito istituzionale di concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico, sociale del territorio. Quali sono le iniziative più recenti che avete messo in campo?
Finlombarda ha recentemente avviato una serie di iniziative di finanza ordinaria e straordinaria volte al sostegno delle imprese, sia PMI che di media e grande dimensione. In particolare ha avviato due misure di cui una a sostegno dell’innovazione di prodotto e di processo ed una seconda degli investimenti, compreso il rilancio e l’ammodernamento di aree produttive, affiancando in qualità di finanziatore il mondo bancario ed assistendo la Regione Lombardia nella costruzione di misure agevolative che integrano i finanziamenti attraverso contributi in conto interessi, in conto capitale e con garanzie pubbliche. Tali iniziative hanno avuto un grande successo di partecipazione e imposto alla finanziaria un particolare sforzo per lo smaltimento di tutte le richieste. A fianco di queste misure ce ne sono altre già avviate come il sostegno al capitale circolante che ha avuto buon esito l’anno scorso e il sostegno alle imprese che cercano finanza in modo innovativo tramite l’emissione di strumenti obbligazionari. Inoltre da sempre Finlombarda è impegnata nel sostegno alle società regionali che si occupano di infrastrutture, sia attraverso advisory di  tipo economico finanziario che attraverso il finanziamento delle società volto all’esecuzione di importanti opere infrastrutturali in campo autostradale, ferroviario, ospedaliero e scolastico.

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