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“Il momento delle small caps” Intervista a Antonio Recinella, CEO Elica Group

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La liquidità generata dai PIR (Piani Individuali di Risparmio) si sta spalmando finalmente sul segmento delle small caps?
Non c’è dubbio che questo strumento abbia generato, da 12 mesi a questa parte, un flusso di capitali che rappresenta una grande risorsa per le small cap italiane e per il loro sviluppo.
Le società di minori dimensioni faticavano a trovare spazi di visibilità e dei connotati di concorrenzialità verso le large cap, complice anche la grande volatilità che ha contraddistinto il mercato finanziario degli ultimi due anni e che ha indotto gli investitori a premiare gli asset più liquidi rispetto ad altri, anche in termini di equity. Se si pensa che la stima iniziale prevedeva una raccolta di circa 1,8 miliardi di Euro, ed oggi siamo già oltre ai 5 miliardi[1] e si prevede[2] di traguardare il 2017 con oltre 9 miliardi di euro di raccolta in PIR, questo ci dà il polso di come il mercato stesse solo aspettando che le metriche di valutazione del maggior rischio percepito nell’investimento in small cap, venissero controbilanciate da un fattore di maggior rendimento, come è la detassazione del profitto di questa tipologia di asset.

A suo avviso c’è un reale rischio che tutto ciò possa portare a bolle speculative sulle PMI quotate?
Ricordando che lo strumento è costruito per agevolare un investimento quanto meno quinquennale, al fine di poterne avere beneficio, quello che stiamo sperimentando adesso, anche come Elica, è più una fase di over-reazione del mercato, che tende a super-premiare o super-penalizzare alcune small cap sulla base di evidenze o trend anche di breve periodo, a mio avviso “perdendo di vista”, in alcuni casi, i fondamentali delle società, che sono la base di un investimento che abbia questo orizzonte temporale quinquennale. 

L’indice di Borsa Italiana è su da inizio anno del 13% e anche l’economia italiana da segnali consistenti di ripresa: qual è il suo giudizio?
L’economia italiana ha uno dei suoi più grandi fattori di successo nel livello delle esportazioni, gli imprenditori e le imprese italiane, che nel primo semestre dell’anno hanno segnato un incremento dell’8 % delle esportazioni (con punte molto superiori alla media nei paesi Extra-UE), esportano più della Francia e più della Germania. Partendo da questo grande potenziale, tutta l’economia italiana sta mostrando trend di miglioramento, quand’anche lievi: il tasso di crescita atteso del Pil è oggi stimato all’1,5%  rispetto all’1% stimato a maggio[3], tuttavia non possiamo certo rilassarci su questi primi segnali, perché al loro fianco vi sono ancora dati “sconfortanti” come il 34% di disoccupazione giovanile (anche se il tasso di disoccupazione complessivo cala all’11%), che devono indurre il sistema paese a dare man forte al tessuto imprenditoriale per focalizzarsi sui nostri fattori critici di successo nel mondo, come il Made in Italy, e poter rendere solido e più marcato questo timido trend di crescita.

Il Gruppo Elica sta chiudendo un ottimo 2017: resta positivo per il 2018?
Il 2018 per il Gruppo Elica si preannuncia un anno pieno di opportunità, prima fra tutti la crescita dei ricavi (quella attesa nel 2017 è il 30% più alta delle stime iniziali), in particolare quelli a marchio Elica, cresciuti fin ora del 39%, che si traducono in un incremento della nostra market share oggi pari al 14% a livello complessivo, consolidando il nostro ruolo di leader mondiali. Poi c’è la grande vetrina del Salone del Mobile 2018, che tramite Eurocucina ci permetterà di mostrare al mondo i nuovi prodotti Elica, unici e cutting-edge nella tecnologia e nel design.  Il 2018 sarà però anche un anno di sfide, poiché il nostro settore è fortemente condizionato da variabili esterne, come l’andamento del costo delle materie prime, pertanto dovremo essere efficienti, rigorosi e performanti, portando a compimento tutte le azioni previste nel nostro Piano Strategico per garantire la marginalità attesa, nonostante eventuali tensioni su questo fronte che stiamo vedendo all’orizzonte. Al di là comunque delle opportunità e sfide che sono proprie di ogni esercizio, quello che ci rende confidenti è il percorso che stiamo facendo, seguendo il Piano Strategico presentato, che traccia una precisa “traiettoria” di creazione del valore per gli investitori nel medio/lungo termine. Ecco perché Elica è il target perfetto per uno strumento come i PIR.
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[1] Fonte: Dati al 30 giugno di Assogestioni

[2] Fonte: Studio di Mediobanca Securities

[3] Fonte: Istat

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