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“Gli obiettivi del Governo” Intervista a Marco Leonardi, Consigliere economico del Premier e coordinatore del Nucleo di Politica Economica a Palazzo Chigi, Professore Università degli Studi di Milano

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Il presidente dell’INPS Boeri ha fatto proposte sui provvedimenti pensionistici allo studio basati sull’impatto sul debito implicito dell’operazione. Cosa ne pensa?

Il concetto di debito implicito, sebbene teoricamente attraente, è astratto e manca oltretutto di credibilità anche solo banalmente perché i governi cambiano e le promesse di risparmio futuro possono essere disattese. Le promesse di risparmio nel lungo periodo non sono credibili ed è molto più pratico l’approccio della Ragioneria dello Stato che analizza le spese in un orizzonte temporale più breve. Una riforma che preveda una possibilità di flessibilità in uscita ai soli lavoratori con pensioni superiori a 1500€ con almeno 20 anni di contributi avverrebbe secondo la proposta INPS almeno parzialmente a spese dello stato. La riforma del Governo costa meno nell’immediato, ha una parte strutturata sotto forma di prestito ed una di indennità per i lavoratori in occupazioni gravose. Questa riforma – contrariamente a quella INPS – ha molte più possibilità di venire accettata in Europa perché non torna indietro rispetto alle riforme precedenti e non tocca il principio fondamentale che l’età di pensionamento è legata all’aspettativa di vita.

Quali le priorità in campo economico per il Governo nei prossimi mesi?

Il Governo ha un orizzonte temporale, comunque lo si voglia vedere, limitato ma ha una funzione molto importante per ultimare le riforme iniziate e preparare il campo alle prossime elezioni. Il Governo nei prossimi mesi lavorerà quindi prevalentemente su tre fronti: 1) i decreti attuativi sulle pensioni, 2) lavoro (referendum sui voucher e responsabilità solidale negli appalti) e 3) lotta alla povertà. Il dibattito pubblico sembra però maggiormente incentrato sul referendum dei voucher. L’utilizzo del voucher va sicuramente limitato, tramite legge dello stato prima del referendum, ma non cancellato come richiesto dalla CGIL.

Quali interventi in tema di pensioni?

Le norme sulle pensioni sono quelle più importanti. L’anticipo pensionistico volontario consente a chi ha 63 anni e 20 anni di contributi, senza dover lasciare il lavoro o passando part-time, di ricevere un prestito ponte attraverso l’INPS a condizioni agevolate fino alla pensione a 66 anni e 7 mesi da ripagare a rate per un periodo di 20 anni. Tutti coloro con pensioni superiori a circa 700 € potranno accedere al sistema agevolato ad un tasso fisso senza dover rinunciare al lavoro o passando al part-time, essendo l’APE volontaria uno strumento flessibile attivabile anche parzialmente. Si tratta di un prestito agevolato attraverso le banche e gestito interamente da INPS, comporta una spesa pubblica limitata.

E circa la lotta alla povertà?

Riguardo alla povertà l’Italia, insieme alla Grecia, è ancora l’unico paese dell’Area Euro che non prevede un intervento di ultima istanza a favore dei più poveri. Nel 2016 sono stati però introdotti in via sperimentale alcuni importanti interventi contro la povertà accogliendo, sebbene parzialmente a causa di una mancanza di fondi sufficienti, circa 60 mila richieste, le più critiche, a fronte delle 208 mila presentate. Per quest’anno i fondi saranno raddoppiati, si potranno recuperare anche circa 60 mila famiglie che sono rimaste fuori dalla classifica nel 2016. Già nel 2017 si potranno raggiungere circa 500 mila persone e 120 mila nuclei familiari in condizioni di povertà. Nel 2018 a regime si prevede di coprire 400 mila nuclei famigliari e 1,5 milioni di famiglie. Ci sono due problemi: diffondere l’informazione per aumentare il numero di domande e allargare i criteri di accesso in modo da dover rigettare un numero minore di domande tra quelle presentate. Per ottenere questo risultato bisogna chiudere al più presto la legge delega in discussione in Parlamento con un accordo in maggioranza e procedere con i decreti attuativi in modo da varare la misura in via definitiva il prima possibile.

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