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Market review n.01 2020

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Ci sono stati due notevoli sviluppi geopolitici che hanno catturato l’attenzione dei mercati in questo inizio anno. In primo luogo, il Presidente Trump ha annunciato che dovrebbe fornire i suoi termini dettagliati sull’accordo commerciale della fase I con la Cina, che sarà firmato alla Casa Bianca il 15 gennaio. L’accordo della Fase I è stato annunciato ufficialmente il 13 dicembre, la dichiarazione della sua prossima firma rilasciata in settimana è stata vista come qualcosa di più che una semplice formalità dai mercati. Le voci di un possibile accordo di fase I sono stati anticipati per mesi, ma il passaggio effettivo dell’accordo esemplifica la prima vera diminuzione della guerra commerciale. L’accordo ha dimezzato le tariffe su circa 120 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina e ha respinto la tariffa del 15% su un ulteriore 156 miliardi di dollari, che era stata fissata per entrare in vigore pochi giorni dopo l’annuncio. Il 15 gennaio, dovremmo aspettarci dunque di ricevere i termini più dettagliati dell’accordo.
Il secondo fattore, e più importante, è stata la decisione di Trump di ordinare un attacco aereo in Iraq che ha portato all’uccisione di Qassem Soleimani, uno dei maggiori generali militari iraniani. Il prezzo del petrolio è salito e la più grande preoccupazione macro, al di là di un’ulteriore incertezza geopolitica, è l’impatto che potrebbe essere duraturo sui prezzi del petrolio, che dipenderà dal se e come l’Iran risponderà, ulteriori sanzioni all’Iran infatti comporterebbero una minore produzione di petrolio. Considerata la forte ponderazione del petrolio nel paniere dell’indice dei prezzi al consumo (IPC), è probabile che si verifichi una pressione al rialzo dell’inflazione.
Il mercato dell’inflazione statunitense ha ridimensionato in una certa misura le aspettative di inflazione a seguito dello shock. Ma sembra prevalere l’opinione che l’inflazione rimarrà più bassa per un periodo più lungo, con i tassi break-even US a 10 anni intorno all’1,75% (tassi che rappresentano la differenza tra i rendimenti delle obbligazioni nominali e quelli reali legati all’inflazione).

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