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Market review n.13 2019

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Il vertice del G20 non ha portato a un accordo commerciale completo, tuttavia il risultato è stato certamente significativo. Alla fine di giugno, il presidente Trump e il presidente Xi hanno accettato di riprendere i negoziati per la conclusione di un accordo commerciale, ed allo stesso tempo hanno anche accettato di non imporre ulteriori tariffe aggiuntive per il momento. La tregua del commercio può aiutare a sostenere l’economia cinese, soprattutto dopo alcuni segnali di debolezza sia sulle attività sia sul sentiment a maggio e giugno; le previsioni per l’economia cinese stimano una crescita del 6,0% nel 2020.
La politica monetaria globale continua a muoversi in una direzione accomodante, guidata dalla Fed. La crescita dell’occupazione negli Stati Uniti è rimbalzata a giugno, ma la crescita dei salari mostra pochi segnali di generazione di inflazione. Il proseguimento dell’inflazione al di sotto del target è una delle ragioni principali per cui il FOMC ridurrà ancora il tasso dei fed funds di 25 pb quando chiuderà la sua prossima riunione il 31 luglio. Sebbene l’incertezza a breve termine sul commercio si sia attenuata un po’ nelle ultime settimane, I funzionari della Fed osservano che continua a pesare sulle prospettive.
In risposta a una Fed accomodante, è probabile che molte banche centrali dei paesi emergenti perseguiranno tagli di politica monetaria entro la fine dell’anno, il che dovrebbe fornire un certo sostegno alla crescita del PIL verso la fine del 2019 e fino al 2020 con uno sviluppo stimato al 4,3% nel 2020.
Le banche centrali del G10 perseguiranno una politica monetaria più accomodante entro la fine dell’anno. Dato il deterioramento della crescita e le dinamiche inflazionistiche in Europa, è in agenda la possibilità che la BCE tagli i tassi a settembre, come pure la Reserve Bank of Australia e la Reserve Bank of New Zealand continueranno a tagliare i tassi quest’anno.
Il clima in Europa sta certamente cambiando dopo la sospensione della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, lo spread decennale è sceso sotto la soglia di 200 punti base ritornando ai valori di aprile 2018. Il ministro dell’Economia ha in questi giorni dichiarato che Roma è pronta ad un’intesa con Francia e Spagna per cambiare le regole europee sui conti alla luce del fatto che il clima è cambiato ed il focus del dibattito ora è sulla crescita. Rasserenato dal fatto che Roma ha riconquistato la fiducia dei mercati, Tria ha dichiarato che in vista della manovra 2020 sarà possibile rispettare i vincoli Ue senza aumentare le tasse, ma solo con tagli di spesa. Tria ribadisce che il governo è costantemente impegnato ad evitare l’aumento dell’Iva. Il ministro si mostra anche ottimista sul possibile l’accordo sulle autonomie anche se in questi giorni ha visto una battuta d’arresto con l’ennesimo tavolo politico sul tema saltato.

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