Home / Banner DX Home / Crescita alta solo per banche rete Intervista a Massimo Arrighi, Senior Partner A.T. Kearney

Crescita alta solo per banche rete Intervista a Massimo Arrighi, Senior Partner A.T. Kearney

Posted on

Le banche italiane devono accelerare verso le nuove tecnologie, ma come?
Oggi la gente ha bisogno di fare banca ma non necessariamente attraverso il modello con cui le banche tradizionali attualmente servono i clienti. Le neobanks ne sono un esempio inventando un modo nuovo di fare banca. Hanno individuato un segmento di clientela che desidera avere con la banca un rapporto smart digital, semplice e poco costoso che servono con un app facilmente scalabile a livello europeo. Un segmento quindi che non ha particolare ambizione ad una customer experience fisica allo sportello di una banca. La banca per loro è sul telefonino. 

Come competere dunque con la nuova “banca mobile”, come ad esempio N26 e Revolut?
Qualcuno comincia solo adesso a capirne la portata. N26, in particolare, in dodici mesi ha triplicato la sua base clienti in Europa superando i 2,3 milioni (in Italia 300 mila) ed ha chiuso di recente un finanziamento da 300 milioni di dollari per fare il salto su scala globale ed espandersi negli USA e in Cina. Le grandi banche retail spagnole e olandesi hanno compreso la portata del fenomeno reagendo in modo molto semplice. Non cercando di copiare il modello ma creandone uno ex novo oppure investendo in maniera importante su queste nuove realtà. Tentare di imitare il modello delle neobanks partendo dai sistemi delle grandi banche sarebbe infatti impossibile. 

Le neo-banche presentano un costo-cliente di 25 volte più basso degli istituti di credito tradizionali: quali le conseguenze per entrambe?
Le neobanks registrano un costo cliente molto basso (20 – 40 euro) e questo perché hanno sostituito al classico concetto di banca universale il concetto di banca rete dove gran parte dei servizi accessori al conto corrente vengono forniti da società terze e su questi servizi aggiuntivi non hanno evidentemente bisogno di investire. Il meccanismo è quello della ripartizione dei ricavi che per le neobanks subito si trasformano in utili sopprimendo costi di sviluppo e di infrastruttura tipici delle banche tradizionali. 

A.T. Kearney è una società globale nella consulenza strategica. Quali sono oggi le competenze necessarie alle aziende italiane per misurarsi in modo più efficace?
Senza dubbio l’attenuazione delle regole di mercato dall’eccessiva burocrazia e pressione fiscale per le aziende rappresenta un abilitatore importante per la loro crescita. Ma non basta, bisogna investire nel futuro. E per farlo è indispensabile investire sulla valutazione del percepito dei loro più importanti stakeholder, clienti e dipendenti, delle competenze e dell’immagine aziendale. Pensare nel lungo periodo, aver chiara la visione del proprio business tra dieci anni per anticipare le mosse e giocare fin da subito la partita.

 

Top